Galan presenta la sua legge per lo sviluppo del Veneto, iniziativa di grande portata

Va al voto il documento sulla programmazione che contiene le nuove norme dei prossimi anni

Concertazione, tempestività, sussidiarietà: questi i tre punti cardine del progetto per la nuova programmazione regionale previsti da una proposta di legge del presidente della Giunta veneta Giancarlo Galan. Un documento che, per Galan, ha lo stesso peso dello statuto per il Veneto. La proposta di legge è stata presentata dallo stesso presidente. Un atto complesso, definito «una grande bussola», che già ieri è andato al vaglio, secondo lo schema della concertazione, delle categorie economiche e degli enti di riferimento per essere approvato dalla Giunta regionale oggi e quindi andare alla discussione del Consiglio. Galan ha anche definito il documento, nel corso di una conferenza stampa, di pari valore dello Statuto per il Veneto e che sarà funzionale ad adeguare l’azione della Regione, secondo modalità che fanno riferimento all’Europa, superando una normativa esistente vecchia di dieci anni. «Lo scenario in cui si agitano tutti i protagonisti della vita sociale del Veneto e i cittadini cambia rapidamente», ha detto, «e quindi occorre avere strumenti agevoli per comprendere i cambiamenti, programmare il nostro futuro per poter fare piani d’azione». Per Galan è «essenziale che il programma nel suo complesso, ma anche i piani di attuazione siano condivisi dalle parti sociali che saranno le prime ad essere coinvolte nel grande rilancio della programmazione della Regione». Il documento si articola su tre principi cardinali: concertazione, tempestività e sussidiarietà; cui si innesta un quarto che prevede il monitoraggio sull’attuazione della programmazione.
La concertazione, per uno sviluppo economico sostenibile, secondo il documento illustrato da Galan passa attraverso gli Enti locali e le parti sociali, mentre la tempistica, basata su precise scadenze e il loro rispetto obbligatorio dettato anche dalle norme di finanziamento, avrà il duplice effetto di dare efficacia all’azione regionale ed efficienza nell’impiego delle risorse finanziarie. Per quanto riguarda la sussidiarietà, questa si traduce nel recepimento delle Bassanini con una precisa attuazione del decentramento di competenze verso gli Enti locali ma anche attraverso l’attribuzione di incarichi e funzioni a chi può ottenere i risultati migliori compresi, quindi, anche i soggetti privati. La nuova programmazione ha innestato il «Piano regionale di sviluppo» (Prs) che è «l’affresco di riferimento sul quale si devono basare le scelte evolutive» e da cui scaturiranno le linee fondamentali della legislazione regionale. L’approvazione del Prs dopo la sua individuazione da parte della Giunta regionale raccoglierà il parere delle categorie attraverso la concertazione per essere adeguato e quindi proposto all’approvazione del Consiglio regionale. Dal piano principale si staccheranno poi piani di settore, legati a territorio, ambiente, economia e servizi sociali, che saranno privilegiati a seconda della qualità dei contenuti incrociando tra loro le normative nazionali, comunitarie e regionali.
Tutta la programmazione ai vari livelli, con l’incrocio del Prs con quelli di settore, sarà rapportata alle risorse economiche. «Si tratta di una novità assoluta» ha detto Galan, per un percorso che prevede la ricerca anche di nuove forme di finanziamento a cominciare dal project financing. In sintonia con quanto avviene in Europa, la Regione ha anche previsto una «programmazione decentrata ed integrata». Si tratta di un’azione trasversale che andrà ad incidere su particolari settori, realtà e aree così come avviene per gli «obiettivi» comunitari. Una programmazione, quest’ultima, che vedrà coinvolti nel finanziamento del progetto gli Enti locali e una rigida tempistica di realizzazione. Un rilancio della programmazione quello disegnato, ha concluso Galan, anche per accedere a forme di finanziamento specie sul fronte dell’Unione Europea.

da L’Arena, 2 Febbraio 2001

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