Barack Obama: the new president of USA

Di Marco Penzo – Ha vinto Barack Obama, il candidato democratico che molti sognavano di vedere salire al potere( non solo negli States), ma in cui molti altri non speravano. Infatti Obama, ancor prima di essere promotore di una spinta al cambiamento a livello strutturale e sovrastutturale( come almeno molti pensano che accada, in testa Walter Veltroni), è simbolo di un cambiamento fondamentale per gli USA: la vittoria di una persona di colore. Era difficile pensare che Obama avesse vita facile, nonostante la crisi economica e le campagne belliche di Bush, a causa appunto del colore della pelle; ma alla fine i risultati hanno stabilito il suo successo. Forse è stata la crisi economica scoppiata sotto il governo repubblicano di Bush, forse le guerre in Oriente, forse la simpatia e la serietà di Obama o l’inconcludenza e il fanatismo di McCain e Palin, comunque è innegabile che molti si sono fatti trascinare da un’immagine nuova, perché figlia di una stirpe tenuta schiava e sfruttata per molti secoli, che ha trovato in Barack Obama un simbolo, votato però anche da ispanici e bianchi poveri, che erano più probabili votanti per i repubblicani. La Obama-mania è impazzata in tutto in mondo, e soprattutto in Italia è Walter Veltroni a gioire, che rivede in lui un nuovo Kennedy, un nuovo Roosevelt, e la gioia è tale che il segretario del PD sembra considerare la vittoria dei democratici in USA una sua vittoria. Berlusconi invece se ne esce fuori dicendo a parer suo scherzoso che Obama “è giovane, è bello e anche abbronzato”, che ha spiazzato tutto il mondo giornalistico e politico, ma non solo… Il premier se ne viene fuori dicendo che chi non capisce la battuta è un imbecille… Comunque, che ne dica Berlusconi e i suoi scagnozzi(in testa Bocchino e Gasparri, altrettanto fine nel complimentarsi con Obama), l’America ha un volto nuovo: ciò non comporta dei cambiamenti radicali, ma Barack Obama punta tutto sul risolvere la crisi economica, per poi proiettarsi verso il discorso sulla sanità e sulla guerra in Iraq, per migliorare i rapporti con i paesi esteri e perfezionare il sistema negli USA. Forse troppi si stanno montando la testa per questo uomo di colore al potere, e non sembrano badare alle cose che propone il nuovo presidente degli USA. Bisogna aspettare…

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