CHE FINE HA FATTO IL MONUMENTO ALL’EMIGRANTE?

Un monumento in omaggio ai migranti veronesi. L’iniziativa, partita dall’associazione Veronesi nel Mondo, di cui è presidente Riccardo Ceni, oltre un anno fa era stata presentata come di imminente realizzazione, dopo il via libera del Comunee della Soprintendenza. Il progetto riguarda una realizzazione dello scultore veronese Virginio Ferrari, con la formadi un grande anello con un’apertura di lato, realizzato con conci di marmi e graniti provenienti da cave di tutto il mondo, a simboleggiare la presenza dei veronesi in ogni angolo della terra, e fissato su una base d’acciaio. A mettere a disposizione i materiali di costruzione è l’Asmave, l’associazione dei marmisti veronesi di cui è presidente Francesco Antolini (che proprio domani, a Volargne, presenterà il corso del marmo destinato ad un gruppo di giovani brasiliani oriundi veneti, iniziativa sempre voluta dai Veronesi nel Mondo) mentre la posa in opera sarà realizzata dal Collegio dei costruttori edili di Verona, di cui è presidente Andrea Marani, vicepresidente nazionale dell’Ance, il quale aveva definito il monumento «un invito al mondo politico a convertirsi alla politica del fare, capacedi uscire dalle semplici dichiarazioni d’intenti e in grado di mettere in moto l’economia». Il monumento dovrebbe essere collocato a metà di corso Porta Nuova, luogo prestigioso per ricordare ai veronesi la forza e l’impegno dei nostri emigrati nelle diverse parti del mondo. Ma dopo l’annuncio fatto a febbraio del 2009 nella sede di Confindustria, ora il progetto sembra essersi arenato tra le carte di qualche ufficio. Il presidente Ceni ha inviato la documentazione al Comune per ricordare l’esistenza del progetto.Si attendono risposte (da L’Arena)

Commenta per primo

Lascia un commento