INAUGURATO BUSTO DEDICATO A ENRICO BERNARDI

di Enrico Andreoli

VERONA – Sabato 7 Giugno 2014 : una data importante per la storia dell’automobilismo. Finalmente, anche se con notevole ritardo, (ma “meglio tardi che mai”, come si dice) è stata ridonata visibilità, oltre che dignità, definitiva e consacrata al vero e autentico inventore del motore a scoppio: il veronese Enrico Zeno Bernardi. Alle ore 12.00 di questo assolato fine settimana di “quasi” inizio estate, presso i Giardini “Sandro Pertini” dell’Arsenale di Verona (precisamente in Piazza Sacco e Vanzetti), è stato inaugurato il monumento dedicato al “Professore scaligero” (in compagnia di una delle sue auto brevettate in esposizione) grazie all’iniziativa dell’Associazione Scienza e Tecnica di Verona (ASTAV) e dell’Historic Cars Club (HCC) nelle persone, rispettivamente, di Francesco Bozza e Alessandro Zambonini, con il patrocinio del Comune di Verona, rappresentato nell’occasione dal Sindaco Flavio Tosi, dall’Assessore all’Arredo Urbano Luigi Pisa e dal Presidente della Seconda Circoscrizione, Filippo Grigolini. Nel dettaglio si tratta di un busto in bronzo a grandezza naturale, realizzato dalla scultrice veronese Gabriella Manfrin, ritraente Bernardi in età matura e sostenuto da un basamento cilindrico di marmo di colore rubino (“pietra rossa di Verona”), su base rettangolare di un cromo più tenue. Sullo sfondo, due lamine d’acciaio inox lucidato a specchio, di forma triangolare allungata e recisa al vertice, come simbolo della genialità e capacità tecnica dell’uomo. «Un assemblaggio di materiali non finalizzati ad esigenze estetiche, ma per l’intrinseco significato» spiega l’artefice. Ai piedi del cilindro una targa in ottone lucidato, riportante un disegno stilizzato della prima automobile a benzina, il triciclo a motrice “Pia” (dal nome della figlia del creatore). Nato a Verona nel 1841 e laureatosi in matematica nel 1867 fu fondatore e primo Direttore dell’Istituto di Macchine dell’Università di Padova, dove fu anche assistente post-lauream di geodesia, idrometria, meccanica razionale e fisica sperimentale. Ideatore del primo motore a benzina (1882), come detto del primo veicolo a motore a scoppio (1884), della prima motocicletta a benzina (1893), del primo autoveicolo prodotto in Italia (1894) e dello sterzo corretto (1894). Nel 1879 vinse la cattedra di Macchine idrauliche termiche e agricole sempre presso l’Ateneo patavino. Le sue ricerche sullo sterzo corretto dei veicoli vennero pubblicate negli Atti dell’Istituto veneto (“Sistema pratico di semplici aste articolate che risolve il problema dello sterzo corretto per automobili; soluzione del problema generale dello sterzo corretto con solo aste articolate per un sistema rotante comunque complesso»). Dalla minuscola motocicletta a motore realizzata per il figlio Lauro di cinque anni nel 1884, al motorscooter a tre ruote che cominciò a viaggiare nel 1894, per Bernardi fu un incessante susseguirsi di concezioni avveniristiche per la tecnica motoristica. Le vetture del progettista veneto, con motore a 2,5 cavalli raggiungeva i 35 km all’ora, vincendo le prime corse della storia. Soddisfazione del Mayor scaligero: «L’opera è un degno riconoscimento della città ad un insigne concittadino che con il suo lavoro e la sua genialità fu di grande impulso nello studio e nell’applicazione concreta del motore a benzina». Il tutto prima del teutonico Karl Friedrich Benz. A dover di cronaca altri “onori cittadini” erano stati dedicati all’illustre citizen (il nome della Piazza antistante alle Scuole Sammicheli, a Veronetta, lapide e scultura sulla facciata della casa natale in via San Paolo a Quinzano, un bassorilievo al Parco delle Colombare ed una scultura in marmo bianco sulla facciata del Palazzo Comunale a Quinzano), ma quest’ultima rappresenta una sorta di consacrazione immortale. I primi esemplari di automobile, grazie al Genio di Verona, giravano sulle strade della civitas amata da Shakespeare ai tempi del pittore Dall’Oca Bianca e del poeta Barbarani, dei fratelli Michelin che montavano i primi pneumatici, di Guglielmo Marconi che sperimentava il radiotelegrafo, mentre Wagner componeva musiche sublimi e nei cieli volavano i palloni aerostatici. Con la commozione della nipote, Luciana Bernardi, presente alla cerimonia, viene così restituita un’immagine pubblica ad un “pioniere” dell’umanità che ha permesso un’accelerazione decisiva al progresso del Pianeta. Verona celebra il Professor Bernardi, il “Padre” e creatore dell’automobile.

Commenta per primo

Lascia un commento