“MARE NOSTRUM” SI ARENA E SI RICOMINCIA CON…

( Relata refero) Sabato 18 ottobre è stato anche l’anniversario di “Mare Nostrum”, la sciagurata iniziativa di “salvataggio” degli immigrati nel Canale di Sicilia che ha avviato circa 150.000 disperati verso le nostre coste, dei quali almeno 100.000 poi spariti nel nulla e quindi diventati clandestini, ha visto morire almeno 3.000 persone in fondo al mare e non ha risolto il problema visto che il ritmo sta andando avanti a 1000 persone al giorno per la pacchia di chi organizza il traffico. Non metto nel bilancio negativo solo gli oltre 100 milioni che è costata l’operazione, ma è totalmente assurdo il metodo usato dal governo Renzi di informare “a terra” che si sarebbero salvati tutti incentivando così le partenze, aprendo le porte alla malavita, che a 1.000 euro/passaggio ha incassato almeno 150 milioni, permettendo così lo sfruttamento indegno di decine di migliaia di persone. Una volta ancora, ricordando che il problema è europeo prima ancora che italiano, ripeto che per rispondere in modo efficace a questa invasione occorra filtrare alla partenza i richiedenti l’ingresso in Europa, verificarne motivazioni e condizioni, anche sanitarie, visto quello che rischia di succedere con Ebola, poi di avviare flussi programmati ma avvisando prima e mantenendo intransigenza su questo aspetto, che chi non segue queste norme verrà comunque immediatamente espulso. Al contrario, invece, si sono di fatto eliminate per legge le espulsioni e il relativo reato e quindi restano tutti, anche chi non ne ha titolo. L’emergenza in “prima linea” è indispensabile, ma può valere appunto solo per le effettive emergenze, non per la quotidianità. Sempre Sabato scorso con la manifestazione di Milano credo che Salvini abbia dato una rinnovata e positiva linea politica alla Lega Nord dopo i disastri del “cerchio magico” tanto che diverse persone, anche nel resto d’Italia, guardano con rinnovata attenzione a quella forza politica. Ritengo però che la posizione della Lega, come di Fratelli d’Italia, se piace anche all’elettorato di Destra, per la lotta all’immigrazione in difesa del lavoro Italiano e per una battaglia a favore di maggior sicurezza, non trovi lo stesso unanime consenso nella totale opposizione all’Euro che potrebbe precludere una buona parte dei potenziali consensi. L’Euro è stato adottato con grossi errori ed a discapito di un concambio iniziale più favorevole all’Italia ma ha anche avuto tutta una serie di vantaggi e sarebbe oggi estremamente difficile privarsene, tanto che la battaglia non dovrebbe essere “contro” l’Euro ma piuttosto contro “questo” Euro e soprattutto su come e da chi venga oggi gestita la moneta unica. L’Euro è diventato uno strumento di sovranità e noi l’abbiamo persa, ma i problemi non si risolvono semplicemente con l’inflazione e una ipotetica periodica svalutazione che sono come prendere una pastiglia di paracetamolo contro l’influenza: scende la febbre, ma non si risolve il problema. Apriamo invece un dibattito più approfondito e serio su come e cosa si debba chiedere per una diversa gestione dell’Euro, sulla questione del deficit degli stati, il 3% non può essere un dogma: l’Euro è stato pensato quando non si intravedeva un periodo di lunga recessione, l’esempio USA di indebitamento programmato è stato da manuale per uscire dalla crisi, soprattutto lavoriamo per una Europa più vicina ai cittadini, anche in campo monetario. Siamo sicuri, per esempio, che quanto chiesto per e dal mondo bancario sia conveniente per l’Italia oppure questo serve soprattutto ai banchieri, a parte le speculazioni sugli spread ? E’ giusto l’accorpamento ad oltranza degli istituti di credito ? Non sempre più grande è più bello, né più sicuro per il risparmiatore che non può controllare i controllori. Soprattutto il tema centrale oggi deve essere su come possa l’Europa dare credito diretto alle imprese europee che effettivamente vogliano innovare e investire a tassi possibili per far ripartire l’economia e il lavoro. Questi sono i temi veri e forti di un dibattito politico ricordando che a livello economico l’Europa, tutta intera, è già comunque ai margini del mondo e non è quindi pensabile una riparcellizzare delle singole economie nazionali anche se in un mercato unico europeo, come le regole economiche insegnano da sempre, chi più forte schiaccia il più debole e se purtroppo oggi i più deboli stanno in Italia è anche per colpa di questo governo. (Astor)

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